Era amore o solo un’illusione?
- redazionemillebatt
- 2 lug
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 4 lug
Era una vacanza come tante, un desiderio di evasione, un sogno d’estate.
Io e la mia amica avevamo deciso di prenderci una pausa dalla routine e volare in Egitto, a Sharm el Sheikh. Faceva caldo, un caldo che scioglieva anche i pensieri più rigidi, e forse era proprio quello che cercavamo: un po’ di leggerezza, un po’ di sole anche dentro l’anima.
Tu eri lì già da tempo. Un po’ per dimenticare, un po’ per ritrovarti, un po’ per scappare da ciò che la tua ex relazione ti aveva lasciato: delusioni, ferite, silenzi.
Io arrivavo dall’Austria. Tu dalla Germania. Ci siamo incontrati in quel luogo incantato, davanti al mare, tra profumi speziati e serate piene di stelle. Noi due, due sconosciuti con qualcosa di irrisolto alle spalle… eppure qualcosa ci ha attratti.
Tu alloggiavi in una casa in affitto, io in hotel. Eri bello, alto, affascinante. Con quegli occhi che brillavano. E io mi sono innamorata subito. Di te. Di quel biondo abbronzato che sapeva ancora sorridere alla vita.
Hai saputo corteggiarmi come un vero cavaliere. Con rispetto, con ironia, con calore. In quei giorni di fuoco, anche il mio cuore ha cominciato ad ardere.
Alla fine della vacanza, una promessa: saremmo rimasti insieme. Tu avresti lasciato tutto per venire a vivere da me. E così è stato: sei arrivato in Austria, hai trovato lavoro, abbiamo costruito una vita tranquilla, serena. Poi, la notizia più bella: ero incinta. Il mio primo figlio. Il tuo terzo.

Nonostante il passato, avevo accolto la tua storia con rispetto. Non ti ho mai giudicato. Non avevi contatti con i tuoi figli in Germania, tra te e la tua ex c’era un muro altissimo. Ma io credevo in noi. E nel futuro che stavamo creando.
Quando è nato nostro figlio, tu sei cambiato. Eri più distante. Ti dedicavi al lavoro, ai tuoi affari, ai tuoi pensieri. Io invece c’ero. Sempre. Crescevo nostro figlio, lavoravo, avevo la mia famiglia accanto, i miei amici. Tu eri spesso geloso anche di questo: del mio equilibrio, della mia rete, del fatto che non ti bastavo io sola.
Poi è arrivata lei. Una donna che un giorno mi ha fermata per dirmi che ti conosceva molto bene. Che da tempo aveva una relazione con te. E, soprattutto, che aspettava un figlio tuo. Mi ha detto che le avevi confessato di stare con me solo per nostro figlio. Che presto mi avresti lasciata. Non so dire cosa ho provato in quel momento. Ma so cosa mi ha fatto più male: la bugia. Il tradimento. La tua distanza che improvvisamente prendeva forma.
Ci siamo lasciati dopo una brutta discussione. Tu hai continuato la tua vita, la tua storia con lei. Ma non ti ho mai impedito di essere il padre di nostro figlio.
Con il tempo, la vita mi ha fatto un nuovo regalo: un uomo buono, che mi ha amata davvero. Ci siamo sposati. Lui aveva una figlia da una relazione precedente, io il mio bambino. Abbiamo formato una famiglia. Una vera. Abbiamo cresciuto i nostri figli con amore, pazienza, cura.
Sono passati più di 15 anni. E oggi sento che questa storia meritava di essere scritta. Perché ogni dolore ha senso, se da lì nasce qualcosa di bello. E tu, con tutte le tue ferite e i tuoi sbagli, mi hai lasciato il regalo più prezioso: mio figlio.
Il mio primo amore, quello che non tradisce mai.







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