20 giorni virtuali
- redazionemillebatt
- 28 giu
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 30 giu
Sono stati venti giorni intensi, fatti di messaggi, sorrisi virtuali, confidenze, ironia, attese. Ho conosciuto un ragazzo che mi ha raccontato la sua storia, le sue ferite, le sue fragilità. Mi ha colpita il suo lato sensibile, il modo in cui parlava della sua ex, il suo rispetto, il suo bisogno di andare piano. Ho ascoltato, mi sono aperta, mi sono lasciata incuriosire.
Ho immaginato il nostro primo incontro come qualcosa di speciale: fatto di sguardi, di emozioni forti, di sintonia. L’ho atteso con il cuore pieno di speranza.
E invece...L’incontro è stato diverso. Piatto. Lento. In silenzio, dentro di me, mi rendevo conto che quella magia che avevo immaginato non esisteva.
E non per colpa di qualcuno, ma perché a volte due persone non si incontrano davvero, anche se si sono scritte tanto.
Mi sono sentita fuori posto. Elegante in un Mc Donald, accanto a qualcuno che sembrava arrivato lì per caso. Da due pianeti diversi.
Fa strano accettare che qualcosa che hai immaginato con il cuore non diventa realtà. Ma anche questo è vivere: accogliere la verità, ringraziare l’esperienza e andare avanti.
Oggi chiudo questa parentesi con gratitudine. Perché anche se non è sbocciato nulla, ho imparato qualcosa in più su di me.
E adesso, si riparte. Con il cuore un po’ più libero.








Commenti